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DAVANTI A UN TRAMONTO

Oggi pomeriggio in macchina, mentre la Leonessa guidava (dice per distrarsi dal pensiero che domani torna al lavoro) ed io osservavo incantato un tramonto spettacolare di fronte a me mentre alle spalle brillava una splendida luna piena i pensieri combattevano tra il bilancio della settimana di vacanza in montagna ormai alle spalle e i progetti, previsioni, propositi per il nuovo anno appena iniziato e che lavorativamente prenderà il via mercoledì 7 gennaio.

La vacanza, dopo un inizio difficile, è andata benissimo e ci ha permesso di riposarci, ristorarci e, soprattutto, di godere di sette lunghi giorni tutti e tre assieme come ormai ci succede di rado tra i mille impegni di ciascuno di noi uniti alla difficoltà di far coincidere gli orari (la Leonessa, quasi sempre lavora o il sabato o la domenica quando non tutti e due i giorni del fine settimana); ma il freddo tremendo ha rischiato di trasformare la settimana in dramma in quanto il primo giorno al termine delle tre ore del corso collettivo di sci, Patitù è arrivata piangendo per il freddo che le aveva congelato mani e piedi; la sera dello stesso giorno, piangendo, nel momento di addormentarsi ci diceva che a lei non piace sciare e non lo voleva più fare cosa che in sè si sarebbe potuta risolvere semplicemente non mandandola più se non fosse che tra corso, noleggio attrezzatura e skipass se ne erano appena andati circa 400 euro.

Ora, senza voler apparire genitori crudeli e che impongono la loro volontà a tutti i costi abbiamo cercato di farle capire le solite cose, che quando si inizia qualcosa va portato fino in fondo, che erano già stati spesi tanti soldi, che se era così ce lo poteva dire prima e via discorrendo, il giorno dopo Patitù, pur per nulla convinta, si presentava all’inizio della lezione puntualmente, ma dopo nemmeno mezz’ora il maestro ci chiamava per dirci che tremava tutta per il freddo e a quel punto decidevamo di interrompere la lezione, interrompendo a nostra volta la passeggiata che avevamo appena iniziato.

Quella di martedì è stata una giornata difficile tra noi due combattuti tra la rabbia per il comportamento di Patitù e il senso di colpa per averle forse fatto fare qualcosa che non voleva, Patitù triste e di cattivo umore che cercava di capire se la tortura fosse finita oppure il giorno dopo l’avrebbe subita ancora fino a che… al telefono un nostro amico ci ha suggerito l’uso degli scaldini!!!

Geniale! Trattasi di piccoli sacchetti che si mettono nei guanti e nello scarpone di sci e che hanno dei carboni attivi che a contatto con l’aria rilasciano calore per circa 6 o 7 ore: sarà stato quello, sarà stato un po’ che la temperatura è andata via via aumentando giorno dopo giorno rispetto ai meno 10 / meno 12 dei primi due giorni, fatto sta che Patitù ha ritrovato tutta la gioia di sciare, arrivava al termine della lezione felice e sorridente chiedendo se poteva fare ancora qualche discesa con un’altra bimba di Livorno conosciuta al corso.

Gioiosi per lei e rasserenati, così, anch’io e la Leonessa (che quest’anno non abbiamo fatto sci di fondo, un po’ per tutta una serie di vari piccoli acciacchi, un po’ per poca voglia di affrontare il freddo e un po’ perché la mancanza di neve ha reso le piste poco praticabili) abbiamo potuto godere delle bellissime giornate di sole tiepide facendo ogni giorno una passeggiata tra i magnifici scenari dolomitici.

Aggiungiamoci qualche buona mangiata, tanto riposo pomeridiano tra i compiti delle vacanze di Patitù, buone letture e giochi in scatola ed eccoci pronti a cominciare l’anno con la giusta grinta!

E qui si passa alla seconda parte dei pensieri di oggi pomeriggio, alla precarietà del lavoro della Leonessa con il negozio sempre a rischio chiusura a causa della persistente crisi, con Patitù che a settembre inizierà l’ultimo anno di elementari e si preparerà a una nuova grande svolta della sua vita, al mio lavoro sempre più complesso e difficile e meno divertente a causa di leggi sempre più folcloristiche, disorganiche e cervellotiche: il vero obiettivo sarà ancora una volta riuscire a non farsi travolgere da tutto questo (come forse troppo è accaduto nel corso del 2014) cercando di dare il giusto valore a ogni cosa e ricordando sempre che famiglia, salute e un po’ di sano tempo dedicato a noi stessi e a ciò che ci tiene “vivi” sono aspetti molto molto importanti e che non possono essere sempre relegati in un angolino.

la sfida, come sempre, è lanciata, vedremo tra 365 giorni se il bilancio penderà dalla parte giusta oppure no.

 

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VAL DI FIEMME

Da quando un paio di anni fa abbiamo avuto la fortuna di avere a disposizione l’appartamentino in Val di Fiemme, la montagna è diventata nostra meta privilegiata e desiderio continuo quando il lavoro diventa “troppo”, il grigio di Milano incombente, lo stress del quotidiano insopportabile.

La Val di Fiemme, in particolare, è un posto davvero meraviglioso, in una posizione ideale con tante cose da scoprire, gustare, amare.

Ricordo questa estate durante la salita al “Cristo Pensante“, la sensazione, da una parte, di avvicinarmi veramente a qualcosa di sacro, che veramente Dio abitasse lì da qualche parte, dove la Terra si avvicina grandiosamente al cielo, e dall’altra parte quell’incredibile spettacolo che si apre un pochino di più ogni passo che si fa, ogni passo che ti porta un po’ più in alto aprendo lo sguardo su bellezze (e le Dolomiti, in questo senso, sono impareggiabili, senza uguali nel mondo) fino a un attimo prima ancora parzialmente nascoste.

E sempre questa estate, l’emozione di entrare nelle grotte della prima Guerra Mondiale, laddove i  nostri soldati passavano lunghi e gelidi inverni combattendo o credendo di combattere una guerra assurda e crudele.

Durante l’inverno, invece, a farla da padrone è (o, almeno, dovrebbe essere) la neve, la grande assente di questi giorni, che mi ha fatto riscoprire la gioia e il piacere dello sci di fondo immersi nel silenzio bianco di boschi alternati a grandi vallate sotto il cielo blu, la sana fatica che ritonifica i muscoli e il corpo e regala appetiti dimenticati e dormite profonde.

Ma la Val di Fiemme è anche piccoli gioielli come Predazzo, come Tesero e Stava tristemente famose per la tragedia del 1985 e, soprattutto Cavalese, tutta da vedere con il suo grandissimo Parco pubblico, con il palazzetto del ghiaccio e la Piscina appena rinnovata e nostra meta abituale sia d’estate che d’inverno; da non dimenticare, infine, Il Ghiottone, un posticino speciale dove mangiare in maniera un po’ diversa dal solito, degustando vini di grande qualità e dove, ormai, a furia di andarci, siamo un po’ diventati di casa.

Nonostante il tempaccio di questa estate e la mancanza di neve di questi giorni, la montagna e, in particolare, la Val di Fiemme, hanno avuto sicuramente un posto molto privilegiato in questo nostro 2014.

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